de la tr̃a· Potrete adūque ⁊ qual fosse īnançi ⁊ quale sia sta
ta poi lavita mia chepiu nō mi voleste ꝑ vostro discernere
Laltra sie il nō avere
parlare ī altra guisa cō cio sia cosa che ledonne si come po
co ītelligenti ne sogliano essere schife· ma ꝑo che ꝑ ītellec
to ⁊ notitia delle cose predecte voi dalla turba dellaltre
separata conoscho· libero micōcessi ilporle
Et accio che lopera laquale alquāto par lungha nō sia
prima rincresciuta che lecta Disiderando di disporre cō a
fectione lavostra mēte ad vederla se legia decte chose nō
lavessero disposta sotto brevita sōmariamēte qui appres
so ditutta lopera vi pongho Dico adūque che
dovendo narrare didue giovani nobillissimi thebani. ar
cita ⁊ palemone· chome īnamorati demilia amaçona
ꝑlei cōba
miparve dadimostrare,
ad acthene venisse· ⁊ chi fosʆo essi ⁊ chome quivi ve
nissero similemente· Laonde sicome premessioni alla
loro hystoria due sene pongono· Et primamēte dopo la
īvocatione p̄decta disengnato iltempo nelquale leseguē
ti cose furono·
reina dellamaççone, ⁊ lacagione dessa ⁊ lavictoria se
guitata discrivo· procedendo oltre chome theseo presa
ipolita ꝑisposa cōlei īsieme emilia sua sorella triumphando ne meno
ad acthene· Quīci accio che onde ⁊chome i due
venissero sia aꝑto, unaltra bactaglia ⁊ lafelice victoĩa
diquella seguita facta datheseo co thebani premessa la
cagione sidisengna· Et chome appare idue giovani pre
si inquella parte deltriumpho ditheseo vennero ī acthe
ne· Dove chome dallui īprigionati fossero·
inche tempo demilia sinnamorassono· procedendo sileg
ge· Pervenendo poi da questo alla diliberatione facta
darcita aprieghi diperithoo· ⁊ alpellegrinaggio suo
ī egina ⁊ alla sua vita ⁊ alla tornata desso schonosci
uto ad athene ⁊alsuo dimorar cōtheseo· Quindi scri
vendo qual palemone rimanesse chome allui la torna
ta darcita sotto cambiato nome sidiscoprisse· ⁊chome ꝑ
lo ingengno di pamphylo suo famigliare elli uscisse de
la prigione· ⁊ labactaglia cō lui facta nel Mostrādo