Sonecto nel quale si contiene uno argomento particulare del iiio libro.
Nel terzo ad Marte dona alcuna posa
l'autore,
d'Emilia, bella più che frescha rosa,
aduo prigion co
ferendo, elli accendesse i
fiamma, mostrando poi l'aspro dolore
del soverchio disio
voglia di far sentire il lor valore.
¶ Et poi, pregando il figliuol d'Ysione
il gran Theseo, suo amicho caro,
Arcita fa fuor trarre di prigione;
et mostra i pacti che co
d'Acthene il mostra uscir co
o
NEl terço ad marte dona alcuna posa
lautore ⁊ discrive come amore·
demilia bella piu chefrescha rosa
aduo prigion cō lisuoi dardi ilcore
ferendo elli accendesse ī amorosa
fiamma mostrando poi laspro dolore
del soverchio disio ⁊
voglia difar sentire illor valore.
¶Et poi pregando ilfigliuol dysione
ilgran theseo suo ạmicho caro·
arcita fa fuor trarre diprigione·
Et mostra ipacti checō lui fermaro·
⁊ poi preso congio dapalemone
dacthene ilmostra uscir cō duolo amaro·
Sonettonelquale sichontiene uno arghomento partichulare delterzo libro
NElterzo ad marte dona alchuna posa
Lautore ediscrive chome amore
Demilia bella piu chefrescha rosa
aiduo prigion chollisuo dardi alchore
ferendo elli accendesse innamorosa
fiama mostrando poi· laspro. dolore
delfervente disio ellanimose
voglia difar sentire illor valore
¶E poj preghando ilfigliuolo dysione
ilgran theseo suo amicho charo
arcita fafuor tratto diprigone
¶E mostra ipatti· chechollui fermaro
epoj preso congio dapalamone
datthene ilmostra uscir chonduolo amaro