ad gli orgogliosi etc.scrivono ipoeti chella terra partori i gigāti·
liquali come da giove ⁊damarte vīti fosse
ro ꝑ força darme escripto disopra

ꝑ quella pietate etc. scrivono ipoeti che giaccendosi marte cōvenere laquale
egli amava sopra ogni altra cosa ilsole sene advide
⁊disselo ad vulcano iddio delfuoco ilquale era marito
divenere· ꝑlaqual cosa vulcano essendo īgegnosissimo
fabro 5accio che egli vedesse secio era vero fece una rete
diferro fortissima ⁊fecela si sottile cheappena sidiscernea
poi latese ītorno allecto suo īguisa chechiūque ventrava
rimaneva p̄so· Laonde advenne che un giorno nō essendo
egli acasa venere ⁊marte sança advedersi della rete
sene entrarono ignudi nellecto| nelquale vulcano
10tornādo glitrovo ⁊mostrogli atutti gliddii liquali
vedēdo cio sene risono mamarte volendosi levare
nō pote ꝑ larete nellaquale sitrovo p̄so allafine
diq̄sta cosa īcrebbe aneptūno iddio delmare per
che egli p̄go tanto vulcano che egli ruppe larete ⁊
lasciogli andare·

ꝑ lo santo fochocioe ꝑ lamore chetu portasti a venere

palestral giochodetto e di sop̄ chesia ilgiuoco palestrale ⁊bene che
questo nō debbia essere cosi fatto·parla la
utore almodo poetico liquali nō curano ī
uno medesimo modo chiamare diverse
cose solo cheinse abbiano īalcuno acto al
cuna similitudine come e q̄sto aquello