Et risposero allui humileme
— Singnore, ad ta
ad ciaschedun di no, i nessun possente
a cciò guiderdonar sarebbe mai;
ma que' che 'l cielo e 'l mo
ghoverna ti coe ài
noi co
del nostro fallo, il qual ci è sommo dono.
Et risposerọ allui humilemēte.
singnore ad tāta gratia quāta fai
ad ciaschedun dinoi nessun possente
accio guiderdonar sarebbe mai
ma que chelcielo elmōdo parimēte
ghoverna ticōtēti si chomẹ ai
Noi cōtētati de lalto perdono·
del nostro fallo il qual cie sommo dono.
Et rispuosono ad lui umilemente
signiore atantagrazia quanta fai
ad ciaschedun dinoi· nesun possente
accio ghuiderdonar sarebbe mai
maque chel cielo elmondo parimente
ghoverna ti chonceda si chome ai
Noi· chontentati dellalto ꝑdono
nelnostro fallo ilqual cesomo dono