Et se tu pur volevi il tuo ardore

in altrui porre per la mia bellezza,

potevil fare, et con lieto cholore

adimandarmi far da sua grandezza,

perciò che io non son di tal valore,

che per me si convengna ongni prodezza

mostrar che posson molti. O me amara,

che da vender non fui cotanto chara!

Et se tu pur volevị il tuọ ardore

ī altrui porre per la mia belleçça

poteḷvil farẹ· ⁊co~ lieto cholore potel with l underdotted and crossed out

adimandarmi far dasua grandeçça

percio cheio nō son di talg valore

cheperme si cōvengna ongni prodeçça·

Mostrar cheposson molti ome amara

che davender nō fui cotāto chara

Esetu pur volevi iltuo ardore

innaltrui porre ꝑlamio bellezza

potevil fare echonlieto cholore

edimandarmi far· dasuo grandezza

ꝑcio cheio nōson dital valore

cheꝑme sichonvegnia ogni prodezza

Mostrar cheposson molto ome· amare

chedavender nōfui chotanto chare