ch'io mi trovai povero
del rengno mio chacciato,
gir sospira
e altra volta fui singnore,
servo divenni per lo gran dichino
della fortuna;
più sofferir, da Pelleo fei partita,
Pentheo essendo tornato d'Arcita.
Chiọ mitrovai povero ⁊pellegrino
delrengno mio chacciato, ⁊ꝑ amore
gir sospirādo ad guisa ditapino,
⁊la dovẹ altra volta fui singnore
servo divenni perlo gran dichino
della fortuna, ⁊nō potendo il chore
Piu sofferir dapelleo feị partita
pentheo essendo tornato darcita·
Chio mitrovai· povero epellegrino
derregnio mio chaccato et ꝑ amore
gir sospirando aghuisa ditapino
el a dovaltravolta fusigniore
ʆvo divenni ꝑ logran dichino
dellafortuna enonpotendo ilchore
Piu sofferir dapeleo fepartita
pentro essendo tornato darcita